Navalny resta in carcere, solo uno scontro di pena
R. C.
Dovrà rimanere in carcere, il maggiore oppositore di Vladimir Putin, il blogger Alexey Navalny. Un tribunale di Mosca ha confermato l’accusa di avere violato la libertà vigilata (a seguito di una vecchia condanna), la stessa accusa che lo scorso 2 febbraio aveva portato a una condanna di 3 anni e mezzo di carcere. Stavolta i giudici hanno tuttavia ridotto di un mese e mezzo il periodo di carcerazione tenendo conto dei mesi trascorsi ai domiciliari. "Il futuro politico di Navalny? Non è affare del Cremlino e non prenderemo in considerazione alcun appello esterno", aveva detto Dmitry Peskov, il portavoce di Putin. Alexey Navalny prima della sentenza ha augurato alla Russia d’essere "libera e felice". E aveva aggiunto: "Voglio che la Russia sia ricca e che queste ricchezze siano distribuite uniformemente. Voglio che l’assistenza sanitaria sia buona e che gli uomini vivano fino ad arrivare alla pensione. Voglio che l’istruzione sia adeguata e che le persone possano studiare normalmente".