Berna annuncia l'arrivo di nuove dosi di vaccino
Nelle prossime settimane
profilassi a tappeto
PATRIZIA GUENZI
Dovrebbero arrivare nelle prossime settimane. Qualche milione di dosi di vaccino - Moderna e Pfizer - sufficienti, si spera, per riprendere a pieno ritmo la profilassi contro il Covid in tutti i cantoni. Quando e quante fialette esattamente saranno consegnate alla Confederazione non si sa. Al Caffè, l’Ufficio federale della sanità ha risposto soltanto che lo comunicherà la settimana entrante, una volta arrivate le dosi e fatti tutti i controlli necessari.
Intanto, anche se a inizio mese Berna aveva detto di aver siglato contratti per 17 milioni di dosi, difficilmente si potrà vaccinare la popolazione entro l’estate, come inizialmente era stato detto. Tra ritardi nell’approvazione dei vari vaccini e altre difficoltà nelle forniture, solo ad autunno inoltrato si potrà (forse) raggiungere l’obiettivo. Secondo il presidente dell’associazione dei medici cantonali, Rudolf Hauri, bisognerà infatti attendere fino a lì per far sì che tutti coloro che desiderano vaccinarsi lo possano fare.
Caduto l’ambizioso piano di Berna - la campagna di vaccinazione, gratuita e volontaria, era iniziata ufficialmente in tutta la Svizzera il 4 gennaio scorso - si aspettano le nuove dosi per riprendere la profilassi. Sin da subito si è sottolineata l’importanza di fare in fretta. Medici, esperti, epidemiologi sin da subito hanno continuato a ribadire quanto fondamentale fosse riuscire a vaccinare il maggior numero di persone per arrivare il più presto possibile a quella che viene definita "immunità di gregge", ovvero la capacità di un gruppo di resistere all’attacco di un’infezione.
Staremo a vedere. Intanto, complessivamente sono state 884.025 le dosi di vaccino già consegnate ai cantoni, di cui circa 615mila già somministrate. In Ticino la somministrazione della seconda dose di vaccino è già conclusa nelle case per anziani, ospiti e collaboratori. In corso, invece, le vaccinazioni nei "centri" e "di prossimità" per gli 80enni o più e i membri della stessa economia domestica se oltre i 75enni.
L’ordine di priorità dei gruppi target rispecchia le raccomandazioni dell’Oms e non si distingue sostanzialmente dalle strategie di vaccinazione di altri Paesi, come la Francia, l’Austria, la Germania, il Regno Unito e i Paesi Bassi.
p.g.
20.02.2021